Una donna con un bambino andò da lui e gli disse: «Maulana, Maestro… ho tentato in tutti i modi, ma questo bambino non vuole ascoltare. Mangia troppo zucchero. E so che c’è solo una soluzione: se tu gli dici qualcosa, ti ascolterà, perché ti rispetta. Non capisce cosa sei o chi sei, ma ti rispetta. E quando gli ho detto: “Vieni con me dal Maulana…”, m…i ha risposto: “Okay, se me lo dirà lui, smetterò”».
Rumi guardò il bambino, notò la sua fiducia. Gli disse: «Aspetta, torna tra tre settimane».
La donna era perplessa. Una cosa così semplice. E Rumi era conosciuto in ogni parte del mondo. La gente veniva dai Paesi più lontani per sottoporgli grandi problemi, e lui li risolveva immediatamente, e ora per una cosa tanto stupida… Avrebbe potuto dire: «È vero, non mangiare più così tanto zucchero» e la faccenda sarebbe stata chiusa. Tre settimane?
La madre tornò con il bambino dopo tre settimane e Rumi disse: «Aspetta ancora tre settimane».
La madre replicò: «Cos’è questa storia?», ma Rumi disse: «Aspetta ancora, torna fra tre settimane».
Quando ritornarono, disse al bambino: «Okay, ascolta. Smettila di mangiare zucchero».
Il bambino rispose: «Va bene, smetterò».
La madre interloquì: «A questo punto nel mio cuore è nata una domanda che non mi darà pace. Perché ci hai messo sei settimane?»
Rumi disse: «Io stesso amo lo zucchero, come potevo dare un consiglio a questo bambino? Non sarebbe stato onesto. Quindi, per tre settimane ho cercato di smettere – e non ci sono riuscito. Poi ho ritentato per altre tre settimane, e ce l’ho fatta. Adesso posso dire: “Ti prego, puoi smettere anche tu. Guarda, io sono un vecchio – perfino io sono riuscito a smettere. Tu sei un bambino, un ragazzo molto giovane, puoi fare qualunque cosa”».