O.M.A.T.

Preoccupato del senso della vita e dell’ultimo giorno, e soprattutto del Giudizio Finale, a cui prima o poi certamente sarebbe andato incontro, un uomo fece un sogno. Dopo la morte, si avvicinò titubante alla grande porta della Casa di Dio. Bussò, ed un angelo sorridente venne ad aprire. Lo fece accomodare nella sala d’aspetto del Paradiso.
L’ambiente era molto severo. Aveva il vago aspetto di un’aula di tribunale. L’uomo aspettava, sempre più intimorito.
L’angelo tornò dopo un po’ con un foglio in mano, su cui, in alto, campeggiava la parola «conto». L’uomo lo prese e lesse: «Luce del sole e stormire delle fronde, neve e vento, volo degli uccelli ed erba. Per l’aria che abbiamo respirato e lo sguardo alle stelle, le sere e le notti …». La lista era lunghissima.
«… Il sorriso dei bambini, gli occhi delle ragazze, l’acqua fresca, le mani ed i piedi, il rosso dei pomodori, le carezze, la sabbia delle spiagge, la prima parola del tuo bambino, una merenda in riva ad un lago di montagna, il bacio di un nipotino, le onde del mare…». Man mano che proseguiva nella lettura, l’uomo era sempre più preoccupato.
Quale sarebbe stato il totale? Come, e con che cosa, avrebbe mai potuto pagare tutte quelle cose che aveva avuto?

Mentre leggeva con il batticuore, arrivò Dio. Gli batté una mano sulla spalla. «Ho offerto io!», disse ridendo, «Fino alla fine del mondo… È stato un vero piacere!».

Bruno Ferrero (tratto da “I fiori semplicemente fioriscono” edito da Elledici)

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